Elettroencefalogramma (EEG): quando sottoporsi all’esame?

Pubblicato il 16 Febbraio 2019 in News

L’elettroencefalogramma è un test non invasivo che registra, su uno schermo o su
carta, l’attività elettrica cerebrale utilizzando elettrodi. Vediamo quando sottoporsi

L’elettroencefalogramma ​(​EEG​), è un ​esame ​specifico, ​non invasivo​, ​che permette, attraverso l’applicazione di ​elettrodi di superficie, di registrare l’​attività elettrica del cervello ​in un determinato arco temporale.
Nella maggior parte dei casi, ci si sottopone al test dell’EEG sia quando un paziente soffre (o sospetta di soffrire) di ​crisi epilettiche​, per diagnosticarne il tipo di crisi, sia dinanzi a ​malattie neurologiche ed ​encefalopatìe​. Ma non sono solamente questi i motivi per cui ci si può sottoporre all’ EEG.

Il test registra, infatti, tutte le anomalìe nell’attività elettrica ​cerebrale, ​analizzando uno o entrambi gli emisferi del cervello.
Si ricorre dunque al test anche per:
● valutare le perdite di coscienza o di demenza;
● identificare un tumore cerebrale, infiammazione o infezioni, o patologie quali il
Parkinson;
● studiare i disturbi del sonno e/o narcolessia;
● monitorare l’attività cerebrale quando un paziente è sottoposto ad anestesia.
In cosa consiste l’EEG?
L’esame, non invasivo, non prevede nessuna preparazione specifica preliminare, se non di sospendere medicinali che possano avere effetti collaterali diretti sui ​neuroni o che stimolino determinate risposte a livello cerebrale.
Un tecnico applica sul capo del paziente degli elettrodi che, attraverso un gel che ne garantisce la conduzione elettrica, analizzano tutti gli impulsi cerebrali. Una volta posizionato in condizione di ​rilassamento​, il paziente esegue il test con gli occhi chiusi, fino a quando il tecnico non dirà di poterli aprire e di respirare lentamente. Solitamente si accende anche una lampada ad intermittenza, per registrare quante più attività cerebrali possibili. L’esame dura circa 20 minuti.
Oltre all’EEG standard esistono anche altri due tipi di elettroencefalogramma più articolati. Nel primo caso, ​l’EEG dopo privazione del sonno​, si prevede che il paziente sia indotto a dormire per circa 30 minuti, per poi essere svegliato, procedendo all’EEG normale.
Il secondo caso è un tipo di test più completo e prevede che l’elettroencefalogramma sia inserito all’interno di un più vasto programma di misurazione delle attività fisiologiche a impulso elettrico, tra cui l’elettrocardiogramma, la respirazione e l’attività elettrica dei muscoli. Questo test detto ​EEG poligrafico ​è molto utile in casi di epilessie anomale e di malattie del sonno.

Dott.ssa Rosella Bellomo