La Risonanza Magnetica Fetale

Pubblicato il 13 Marzo 2019 in News

Qualcuno ha detto che il neonato è un paziente che ha 9 mesi di storia clinica, o, per gli anglofili, the fetus as a patient, che esprime lo stesso concetto. Nella realtà l’esplorazione del feto in immagini è un’acquisizione recente nella storia della medicina e risale alla fine degli anni ’70 con l’introduzione routinaria degli ultrasuoni. Presto se ne impadroniscono i ginecologi e, forse, è stato giusto così. Avere a disposizione un mezzo sicuramente non lesivo per feto e gestante, tutto sommato semplice e ripetibile, poco costoso come l’ecografia, per i ginecologi è diventata parte stessa della visita in corso di gravidanza. Poi lo sviluppo tecnologico con le sonde trans-vaginali, l’imaging ecografico 3D e tanto altro, ha consentito uno studio di organi e apparati davvero fenomenale. Eppure tutto questo, ma solo eccezionalmente, può non bastare. Di fronte a dubbi diagnostici è lo stesso ginecologo esperto di ecografia, soprattutto alla fine del secondo trimestre di gravidanza, a richiedere conferme o approfondimenti diagnostici. La Tomografia Computerizzata si esclude automaticamente per l’effetto lesivo sul feto dei raggi X. Radiofrequenze e campi magnetici della Risonanza Magnetica sono invece mezzi altrettanto sicuri come gli ultrasuoni, anche se la tecnica di esecuzione dell’esame richiede competenze specifiche e costi elevati. Il nemico maggiore da combattere per l’ottenimento di immagini di buona qualità era il movimento del feto, al quale non si può chiedere di restare immobile! Ma ancora una volta l’avanzamento tecnologico è venuto in aiuto con la realizzazione di sequenze ultraveloci, dell’ordine di pochi secondi, ed oggi, in pochi centri superspecialistici, la RM fetale si esegue in gravidanza, soprattutto per lo studio di malformazioni cerebrali, del cuore e toraco-addominali.

25 settimane di gravidanza. Feto di profilo in presentazione cefalica (immagine capovolta). La testa fetale poggia sulla vescica urinaria materna. Ben riconoscibili encefalo, midollo spinale, polmone e fegato. L’ingrandimento dell’encefalo in visione assiale e frontale mostra chiaramente l’agenesia del corpo calloso, un’anomalia che, se isolata, spesso è compatibile con una vita del tutto normale. La RM in questo caso ha evitato l’interruzione terapeutica della gravidanza.

 

24 settimane di gravidanza. Feto di profilo in presentazione podalica. La RM ha consentito di escludere malformazioni fetali. La dilatazione dei ventricoli cerebrali, motivo dell’esame,  è una condizione, se isolata come in questo caso, fisiologica e transitoria nel secondo trimestre di gravidanza. Ben visibili encefalo,  midollo spinale, fegato, cuore, bolla gastrica ripiena di liquido, reni, vescica urinaria fetale e materna e cordone ombelicale.

22 settimane di gravidanza gemellare monocoriale. Uno dei due feti presenta un’emorragia cerebrale identificabile con sicurezza solo grazie alle capacità multiparametriche della RM.

Lo studio morfologico del feto in gravidanza si effettua grazie alle formidabili performances dell’ecografia.

Radiofrequenze e campi magnetici della Risonanza Magnetica sono  mezzi altrettanto sicuri come gli ultrasuoni.

Solo in pochi centri superspecialistici, la RM fetale si esegue  in gravidanza su richiesta del Ginecologo esperto di ecografia.

Presso il Centro Radiologico Madonna della Bruna di Matera la RM fetale viene offerta avvalendosi di specialisti  di competenza  internazionale.

24 settimane di gravidanza. Feto di profilo in presentazione podalica. Ben visibili l’encefalo, il cuore, gli organi toraco-addominali e il cordone ombelicale.