Le donne sono più intelligenti degli uomini

Pubblicato il 17 Novembre 2014 in News

Forse non tutti sanno che…le donne sono più intelligenti degli uomini. Per la prima volta in assoluto la comparazione tra il quoziente intellettivo maschile e quello femminile è andata favore delle rappresentanti del «gentil sesso». Una novità assoluta, se si considera che fin dai primi test sull’intelligenza, effettuati 100 anni fa, le donne hanno sempre fatto registrare punteggi più bassi di almeno 5 punti, tanto da convincere gli psicologi che vi fosse un «gap» genetico. La motivazione? Secondo James Flynn, esperto neozelandese di calcolo del Q.I. di fama mondiale, il merito è della società moderna e degli stimoli che questa comporta per il cervello umano.

Tra le abilità riconosciute al cervello femminile, la capacità di lavorare in “multitasking”, una maggiore creatività, la capacità di affrontare il dolore, riflessi più veloci e una predisposizione naturale a creare connessioni fra gli eventi. La ricerca, riportata dal Sunday Times, verrà meglio descritta in un libro dello stesso Flynn in corso di pubblicazione. Anche se, ha precisato lo studioso, dovranno essere raccolti nuovi dati per poter confermare l’esito dello studio.

Secondo l’esperto due sono le ipotesi che possono essere considerate alla base di questo balzo in avanti dell’intelligenza femminile: una prima teoria prevede che l’esigenza di adattarsi continuamente ai doppi impegni della vita lavorativa e della vita familiare abbia fatto loro sviluppare un maggior livello di intelligenza; una seconda è che le donne sono sempre state più intelligenti dei rappresentanti del «sesso forte», ma solo in questi ultimi 100 anni hanno avuto la possibilità di dimostrarlo. «Negli ultimi 100 anni – spiega Flynn – è aumentato sia il QI degli uomini che delle donne, ma quello delle donne è cresciuto più rapidamente. È una conseguenza della modernità. La complessità del mondo moderno porta a un aumento della complessità cognitiva, che fa sì i nostri cervelli si adattino ed elevino il proprio QI».